Ottima analisi, grazie. Aggiungerei la questione salariale, ormai urgentissima, e passata sotto silenzio (che che respinge persone capaci che a parità di formazione scelgono ambiti ben più retribuiti).
Scrivo come genitore, quindi non di parte. E come genitore di una ragazza disabile di 21 anni che ormai ha terminato il suo percorso scolastico.
Mi pare di aver capito in questi anni di scuola di mia figlia che :
- un organizzazione complessa come la scuola si regge esclusivamente sulla volontà dei singoli, a tutti i livelli, dal personale ATA fino al Dirigente.
Più ce ne sono di responsabili e meglio funziona e viceversa. Poi quando si ha la fortuna di trovare un Dirigente, un Dipartimento del sostegno con due insegnanti con gli attributi succedono pure i miracoli e ti ritrovo a sperare che la scuola non finisca mai.
Se posso però dare un qualcosa di consolante agli insegnanti anche in diversi altri ambienti lavorativi c'è chi tira la carretta e chi fa carriera e prende i premi....e chi dovrebbe vedere fa finta di non vedere. È la lotta eterna tra l'ignavia umana e l responsabilità.
Tanto chi è una " soma " lo sarà sempre perché in fondo sa che fa bene il suo lavoro e tanto gli basta.
Lucida e puntuale analisi. Lo dico da anni che la scuola italiana si trascina grazie al senso del dovere dei bravi insegnanti. Mi permetto di ricordare che ci sono anche le insegnanti della scuola dell’infanzia (vero luogo in cui si mettono le basi per la positiva realizzazione di tutta la vita scolastica) che lavorano ( anche prima del covid) quotidianamente in situazioni drammatiche. L’ultimo racconto che ho ricevuto è di alcune insegnanti dello stesso plesso che hanno in sezione un solo bambino italiano e con 23 bambini stranieri ( tanti non capiscono la nostra lingua) viene chiesto loro di realizzare progetti futuristici e accertare competenze improbabili!! Naturalmente la formazione per gestire questa situazione è nulla. Sigh.
Hai ragione Koala, infatti purtroppo anche nel bell'articolo dell'autore continuo a percepire molta timidezza nell'affermare chiaramente e senza paura che oltre alle singole differenze etiche e caratteriali, tra gli insegnanti ci sono molte differenze dettate anche dalle materie insegnate. Religione, musica, molte materie tecniche... Sappiamo tutti che sono tutte nobili materie il cui insegnamento però e il relativo impegno intellettuale e post lezione è praticamente nullo rispetto a materie come italiano, storia, lettere classiche o matematica e affini. Il vero dramma (ulteriore all'impegno extra non retribuito) è che il trattamento economico è scandalosamente uguale tra queste diverse "categorie". Un altro splendido regalo di un sistema governato per decenni da scelte folli e paritetiche dei sindacati, per convenienza politica per loro ma con la complicità ideologica più o meno ingenua o di comodo di quegli insegnanti nostalgici e "sinistri" portatori come sempre di verità rivelate redistribuire inconfutabili.
Non tutti i collaboratori fanno entrambe le cose, cioè insegnare e aiutare i dirigenti,alcuni non entrano in classe nonostante la mancanza di esonero.Il problema è un altro ,il controllo esterno, che dovrebbe stabilire chi effettivamente lavora e fa più ore degli altri e che dovrebbero essere considerate come straordinari.
Assolutamente accurato. Mi sto sfilando dal ruolo di insegnante da soma e questo mi sta costando svariati improperi e ripicche dall'alto e dai fianchi, alla faccia di colleghi che non hanno mai fatto nulla e cui nessuno chiede nulla. "Se ti rifiuti crollerà la scuola", mi è stato detto. Ormai rispondo: "Che crolli".
Grazie Stefano... Lucida descrizione della realtà... E io mi ritrovo tra gli insegnanti da soma. Ahimè. 😥 Claudia
Concordo con tutto ed anche sullo stipendio che è ancora bloccato da anni.
Ottima analisi, grazie. Aggiungerei la questione salariale, ormai urgentissima, e passata sotto silenzio (che che respinge persone capaci che a parità di formazione scelgono ambiti ben più retribuiti).
Scrivo come genitore, quindi non di parte. E come genitore di una ragazza disabile di 21 anni che ormai ha terminato il suo percorso scolastico.
Mi pare di aver capito in questi anni di scuola di mia figlia che :
- un organizzazione complessa come la scuola si regge esclusivamente sulla volontà dei singoli, a tutti i livelli, dal personale ATA fino al Dirigente.
Più ce ne sono di responsabili e meglio funziona e viceversa. Poi quando si ha la fortuna di trovare un Dirigente, un Dipartimento del sostegno con due insegnanti con gli attributi succedono pure i miracoli e ti ritrovo a sperare che la scuola non finisca mai.
Se posso però dare un qualcosa di consolante agli insegnanti anche in diversi altri ambienti lavorativi c'è chi tira la carretta e chi fa carriera e prende i premi....e chi dovrebbe vedere fa finta di non vedere. È la lotta eterna tra l'ignavia umana e l responsabilità.
Tanto chi è una " soma " lo sarà sempre perché in fondo sa che fa bene il suo lavoro e tanto gli basta.
Non sarà giusto ma è così..
Lucida e puntuale analisi. Lo dico da anni che la scuola italiana si trascina grazie al senso del dovere dei bravi insegnanti. Mi permetto di ricordare che ci sono anche le insegnanti della scuola dell’infanzia (vero luogo in cui si mettono le basi per la positiva realizzazione di tutta la vita scolastica) che lavorano ( anche prima del covid) quotidianamente in situazioni drammatiche. L’ultimo racconto che ho ricevuto è di alcune insegnanti dello stesso plesso che hanno in sezione un solo bambino italiano e con 23 bambini stranieri ( tanti non capiscono la nostra lingua) viene chiesto loro di realizzare progetti futuristici e accertare competenze improbabili!! Naturalmente la formazione per gestire questa situazione è nulla. Sigh.
Quindi non c'è davvero soluzione?
La cosa peggiore sono coloro che vengono pagati per non fare nulla. Ma nulla veramente. Semplicemente scandaloso.
Hai ragione Koala, infatti purtroppo anche nel bell'articolo dell'autore continuo a percepire molta timidezza nell'affermare chiaramente e senza paura che oltre alle singole differenze etiche e caratteriali, tra gli insegnanti ci sono molte differenze dettate anche dalle materie insegnate. Religione, musica, molte materie tecniche... Sappiamo tutti che sono tutte nobili materie il cui insegnamento però e il relativo impegno intellettuale e post lezione è praticamente nullo rispetto a materie come italiano, storia, lettere classiche o matematica e affini. Il vero dramma (ulteriore all'impegno extra non retribuito) è che il trattamento economico è scandalosamente uguale tra queste diverse "categorie". Un altro splendido regalo di un sistema governato per decenni da scelte folli e paritetiche dei sindacati, per convenienza politica per loro ma con la complicità ideologica più o meno ingenua o di comodo di quegli insegnanti nostalgici e "sinistri" portatori come sempre di verità rivelate redistribuire inconfutabili.
Non tutti i collaboratori fanno entrambe le cose, cioè insegnare e aiutare i dirigenti,alcuni non entrano in classe nonostante la mancanza di esonero.Il problema è un altro ,il controllo esterno, che dovrebbe stabilire chi effettivamente lavora e fa più ore degli altri e che dovrebbero essere considerate come straordinari.
Assolutamente accurato. Mi sto sfilando dal ruolo di insegnante da soma e questo mi sta costando svariati improperi e ripicche dall'alto e dai fianchi, alla faccia di colleghi che non hanno mai fatto nulla e cui nessuno chiede nulla. "Se ti rifiuti crollerà la scuola", mi è stato detto. Ormai rispondo: "Che crolli".
eh si , è su di noi che si fa affidamento. Puro volontariato